“Less is more”, una corrente di pensiero che è diventata un vero e proprio stile di vita per molte persone; ha preso sempre più piede nei settori più vari, dalla moda all’architettura, passando per i vari ambiti del design, e la cucina non ne è esclusa.
Ma cosa si intende con “less is more”?
Questa frase l’ha coniata l’architetto tedesco Ludwig Mies van der Rohe negli anni ‘60, e letteralmente significa “meno è meglio”, in altre parole “i risultati migliori si ottengono con l’essenzialità”.
Come si può applicare questo concetto in cucina?
In cucina questo viene rappresentato da arredamento semplice e deciso, pulito ed essenziale, senza fronzoli. Nel suo essere semplice, dà un’identità molto forte all’ambiente, lo slancia e fa sembrare gli spazi molto più larghi di quanto effettivamente siano.
Ecco, quindi, che anche un’isola o una penisola creano meno ingombro all’interno della cucina, non riducono visivamente lo spazio come abbiamo fatto notare riguardo queste due scelte, negli scorsi articoli.
Quindi nulla a vista: elettrodomestici, soprammobili, maniglie. Anche la cappa aspira fumo “sparisce”, o per meglio dire si nasconde; ecco quindi che prendono piede le cappe integrate nel fornello oppure a scomparsa, come a rendere l’ambiente più futuristico, ordinato e pulito.
Tutto lo studio della progettazione di una cucina minimal verte, dunque, principalmente su due punti: essenzialità e funzionalità, sempre tenendo in considerazione la regola fondamentale della semplicità.
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